Ha studiato presso la Scuola di Belle Arti di Atene vicino a Spyridon Vikatos, Umberto Argyro e Epamonondas Thomopoulos (1933 – 1938). Nel 1938 con una borsa di studio dall’ Accademia di Atene é andato a Parigi dove ha continuato gli studi presso la Scuola di Belle Arti vicino a Charles Guerin e presso a laboratori liberi. È tornato in Grecia nel 1940 e ha iniziato la sua attività artistica partecipando a diverse mostre personali, colletive e internazionali sia in Grecia che all’ estero (la Biennale di Alessandria nel 1955, la Biannale di San Paolo nel 1957, la Documenta III a Kassel nel 1964 e nel 1975).
Nel 1960 é stato onorato con il premio dell’ UNESCO, durante la XXX Biennale di Venezia. Nel 1961, gli è stato conferito la medaglia d’ oro dal comune di Ostenda di Belgio, nel 1966 il premio Comandante della Fenice ad Atene e il premio Gottfried von Herder a Vienna. A novembre del 1990, pochi mesi dipo la sua morte, è stata fondata la Fondazione di Yannis e Zoe Spiropoulos con lo scopo di concentrare, preservare, studiare, presentare e promuovere in ogni modo l’ opera del pittore ma anche offrire sostegno a giovani artisti. Il museo Spiropoulos –la casa dell’ artista a Ekali- è inaugurato nel 1992, è dedicato al percorso artistico del pittore e ha istituito dal primo anno della sua attività il premio “Yannis Spyropoulos”, un premio annuale che viene dato a due giovani artisti. Nel 1994 il Museo Macedone dell’ Arte Contemporanea ha organizzato una mostra retrospettiva del suo lavoro e un anno dopo un altra mostra retrospettiva presso la Galleria Nazionale.
Esponente dell’ astrattismo clasico, Spyropoulos ha camminato con coerenza verso l’ evoluzione delle ricerche morfoplastiche, da un’ interpretazione figurativa ad’ un interpretazione astrattiva per arrivare infine al puro astrattismo. Dagli insegnamenti di Cézanne e le forme schematizzate, passa ad una struttura geometrica e la suggestione dei colori per raggiungere gradualmente l’ uso combinato di materiali disparati e l’ uso della tecnica della pittura ad’ olio, la contrapposizione di grandi superfici di colori scuri, con piccoli di colori luminosi, per arrivare finalmente alle ultime opere fatte su carta, alla sobrietà e all’ interiorità.