Apergis Achilleas parte da una rappresentazione figurativa con la figura umana in centro a corpo intero o busto, per passare dal 1950 e poi a schemi antropomorfi più astratti fino a finire in un’espressione aniconica. Le sue perplessità nel campo dell’espressione aniconica lo hanno portato lontano dalla convenzionale rappresentazione della scultura e in un approccio concettuale dei problemi, che si esprimono attraverso ambienti e installazioni, che è il risultato della sua ansia esistenziale. Gli ambienti con le scale che ha presentato per prima volta nel 1978, originariamente in legno e poi in bronzo, ma anche composizioni singole con scale di varie dimensioni, è il proseguimento delle sue ricerche nel campo dell’ambiente e delle installazioni. Nelle sue opere poi, in combinazione con il ritorno dell’uso di elementi della rappresentazione figurativa, emergono segni dello sforzo umano che suggeriscono la fuga verso il sapere.